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Armando Mancini

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Armando Mancini.

La politica di questo stralunato paese offre sempre spunti davvero notevoli... La bocciatura del lodo Alfano da parte della Corte Costituzionale sancisce che le 4 più alte cariche politiche devono essere giudicate e non godere di immunità; bellissimo: la scena mi ricorda quando si riunivano conciboli di soloni e dottori per constatare il decesso del re...

L'articolo 3 della Costituzione Italiana recita testualmente:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Leggendo anche abbastanza distrattamente il significato sembra chiarissimo: c'era proprio bisogno di scomodare i massimi esperti costituzionalisti? A me sembra di no...

Quello che si stabilisce non è una condanna nè un disegno eversivo: è semplicemente affermare che tutti devono rendere conto delle proprie azioni: per inciso il lodo riguardava le 4 maggiori cariche politiche italiane (presidente della repubblica, presidenti di camera e senato, ministro del consiglio) e non mi risulta che le altre 3 si siano indignati come S.Berlusconi, che ogni tanto, per la verità sempre più spesso, perde i freni inibitori e sproloquia.

Non vedo cosa deve temere se non ha fatto nulla di illegale...
Quello che non sopporto è il coro di peana che si leva in difesa dell'intoccabile: innanzitutto ci riferiamo a processi posti in essere in periodi antecedenti al periodo di governo, quindi a essere razionali l'anomalia è eventualmente che abbia potuto essere in politica chi ha pendenze con la giustizia; inoltre la maggioranza non è assolutamente in pericolo, considerata che l'opposizione non c'è come ha ben dimostrato per l'ennesima volta la recente votazione sullo scudo fiscale.

Anche io rimprovero Napolitano per le stesse cose che dice Berlusconi; istituzionalmente il Presidente della Repubblica deve essere il garante della Costituzione; firmando il lodo il Presidente è venuto meno proprio a questo compito, e non era difficile, bastava leggere la costituzione....

Berlusconi deve stare tranquillo; la maggioranza del popolo italiano ha si e no la terza media e il lodo Alfano non sa nemmeno cos'è; con queste premesse potrà governare a lungo, a meno che Bossi o qualcun'altra mente illuminata non gli tenda come in passato, qualche trappola politica.

Proprio mentre si dibatteva di questi aspetti fondamentali, ovvero se un miliardario debba o no essere giudicato come qualunque cittadino che infranga la legge, a Torino, un pensionato quasi coetaneo di Berlusconi (76 anni), moriva per i pugni presi per difendere una autista di bus; un vero eroe, senza che si siano uditi strepiti e bandiere tricolori; si chiamava Ercole Ferrero e da pensionato ha impartito una lezione civica che andrebbe divulgata nelle scuole, così come un tempo si narrava di Salvo D'acquisto. Concludo il mio inutile intervento citando un sonetto del Belli, magistralmente ripreso in parte da Flavio Buccii ne "Il marchese del Grillo"

C’era una vorta un Re cche ddar palazzo
mannò ffora a li popoli st’editto:
- Io so’ io, e vvoi nun zete un cazzo,
sori vassalli bbuggiaroni, e zzitto.

Io fo ddritto lo storto e storto er dritto:
pozzo vénneve a ttutti a un tant’er mazzo:
Io, si vve fo impiccà, nun ve strapazzo,
ché la vita e la robba Io ve l’affitto.

Chi abbita a sto monno senza er titolo
o dde Papa, o dde Re, o dd’Imperatore,
quello nun pò avé mmai vosce in capitolo -.

Co st’editto annò er boja pe ccuriero,
interroganno tutti in zur tenore;
e, arisposero tutti: E’ vvero, è vvero.
(Giuseppe Gioacchino Belli)

Fantastico, sembra storia di oggi!

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