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Armando Mancini

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Il paese delle meraviglie con un Angela custode

Uno splendido paese con un magnifico passato e (purtroppo) un pessimo futuro...

Chiunque stia guardando in Tv lo splendido programma realizzato da Alberto Angela dedicato alle bellezze architettoniche italiane non può non aver constatato che il nostro è davvero uno dei paesi più belli del mondo, non a caso i nostri gioielli guidano di gran lunga le classifiche Unesco; eppure, nonostante questa schiacciante ricchezza di tesori, l'Italia non è il paese con più presenze turistiche, anzi, non è anche nei primi tre posti, ma si classifica solamente al 5 posto, posizione onorevole ma che non rende giustizia delle bellezze sia paesaggistiche che architettoniche superata anche da paesi come la Spagna e la Cina (dati http://www.unwto.org/); insomma pur se tra mille difficoltà e con una concorrenza spietata l'Italia tiene botta, e nonostante tutto l'italian-style è ancora oggi sinonimo di eleganza e cultura; ma fino a quando?

Girando per l'Italia ho visto gioielli di inestimabile valore, incastonati in paesaggi da favola, ammantati di cultura, eleganza e con una cucina strepitosa accompagnato da vini senza rivali; queste bellezze sono in parte rovinate da comportamenti criminali che fanno il giro del mondo e ci costano molto in termini di presenze turistiche. Dietro questi comportamenti scorretti e qualche caso di scortesia da me personalmente riscontrato, abbiamo una solida base di operatori turistici che fanno benissimo il loro lavoro e contribuiscono ogni giorno a tenere alto il vessillo del turismo italico; ad essi va rivolto un plauso e un ringraziamento.

La politica

Basta dare uno sguardo alla nostra classe politica per avere inquietanti interrogativi... Il senso di nausea si fa più forte, ed è acuito in periodi particolarmente fecondi come quello pre-elettorale; analizziamo un attimo il quadro politico che rappresenta gli italiani; la destra è guidata da un ultraottantenne che dopo aver imperversato  per circa 20 anni ripropone il suo repertorio da piazzista imbonitore con le stesse promesse di 20 anni fa; il bello è che essendo stato condannato non può nemmeno candidarsi ma lui imperterrito continua, con una claque più finta dei suoi capelli; ossessionato da una gioventù che non si può comprare, è continuamente interprete di scenette al limite del surreale, con immancabili barzellette alla Gino Bramieri e tutto un repertorio più adatto ad uno spettacolino di paese e neanche di buon livello. Gli fanno da alfieri personaggi come Salvini o la Meloni e tutta una corte dei miracoli che farebbe pure ridere se non fosse che sono sempre i soliti, ovvero quelli che gridavano Roma ladrona ed intanto rubavano (perchè bisogna dirlo chiaramente) nel modo più meschino, ovvero cavalcando l'onda del populismo e carpendo la buona fede di tanti.

Girandosi a sinistra il quadro non cambia, in un terrificante gioco degli specchi: Renzi uomo dalla grande favella e con un discreto ego che dopo aver fatto (bene) il sindaco di Firenze ha creduto di essere grande davvero e si è posto come leader di una sinistra ancora ferma all'antico dilemma: "meglio governare o meglio stare all'opposizione?" dove convivono i professionisti della politica, ovvero quelli del "chiedeteci tutto ma non di lavorare" alla D'Alema  oppure le espressioni dei poteri forti; il risultato è stato sbriciolare una sinistra che è ora in crisi di identità forte, e che ha un elettorato confuso e deluso e che ha perso voti anche nelle tradizionali roccaforti rosse (Emilia, Toscana, Umbria). Il quadro politico della sinistra è infarcito di mezze figure, imbarazzanti nella loro impresentabilità (Boschi in primis), con personaggi che dal punto di vista politico valgono meno dell'1% come la Boldrini, perennemente indaffarata a cercare una sua legittimazione femministica attenta più alla forma che alla sostanza; attorno a questi politici (!),  vecchi marpioni come Marchionne e De Benedetti che volteggiano come avvoltoi cercando di fiutare l'aria che tira per fare gli affari propri, alle spalle dei contribuenti.

Abbiamo poi tutto il teatrino costituito dai politici della prima repubblica: Fassino, D'alema, Casini , Gasparri  e via andando in un trionfo di nullità politiche che nella migliore delle ipotesi erano i portaborse dei protagonisti della prima repubblica.

I 5 stelle oscillano tra voglia di rompere il cordone ombelicale con Beppe Grillo e la paura atavica di farlo incazzare; cercano il consenso popolare cavalcando il malcontento popolare a colpi di populismo, si macchiano di ingenuità al limite dell'imbecilleria, si negano a qualsiasi confronto politico ed in genere sono contrari a tutto;  va dato loro atto di essere perlomeno in buona fede; sono stati linciati da tv e stampa per essere i sindaci di Torino e Roma dopo aver vinto con budget irrisori contro i big della politica; le critiche ci stanno perchè governare una grande città richiede preparazione e a certi livelli non ci si può improvvisare, giusto criticare quindi, ma chi critica dovrebbe perlomeno avere l'onestà di ricordare che quelle città erano state governate da altri con costi altissimi e risultati più o meno simili; almeno con i  5 stelle spendiamo meno....

E gli italiani?

Noi siamo un popolo strano, difficile da capire ed impossibile da governare, perchè profondamente ignorante, con una scuola che è rimasta indietro e che continua a privilegiare uno stupido metodo mnemonico che può andare bene per le poesie, ma che non è quello che è richiesto per fare progredire davvero un paese. Se prendiamo un adolescente oggi e lo confrontiamo con quello di 30 anni fa, si scorgono grandi differenze: il bagaglio di informazioni a portata di mano (letteralmente) è infinito e le esigenze culturali sono cambiate, così pure gli stili di vita ed in genere gli adolescenti oggi sono decisamente più atei e cinici. La scuola continua in modo colpevole  con un metodo di insegnamento vecchio e superato che omologa i ragazzi preparandoli ad essere delle perfette nullità, appiattiti come un gregge di pecore, buone per essere tosate e mangiate dai lupi della politica; iper questo motivo. con un quadro dalla tinte così scure, accendere la tv e guardare Alberto Angela è l'unica consolazione che ci resta... 

 

 

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